Bolo-story – Bologna vs Roma parte 3 – I 3 capolavori persi
Terza puntata della serie sui fun fact della storia di Bologna con lo scopo di rimorchiarci turisti/e, le altre due qui e qui. Bologna ha un tot di capolavori storici, ma pochi sanno che ne si sono persi ben 3 che oggi sarebbero famosissimi. Tutti a causa di quella, altrettanto poco conosciuta oggi, lotta di potere Bologna vs Roma di cui vi racconto da un po'.
1-Dell'edificio più odiato di Bologna, la Rocca di Galliera dei Legati Pontifici (dove il Papa valutava di trasferirsi dopo Avignone e per questo fatta sontuosamente.. ve lo immaginate un Papa che sermoneggia dall'alto della Montagnola?), ho già detto nella puntata della Battaglia della Merda. Ciò che non dissi è che la prima magnifica Rocca aveva un assoluto capolavoro: un ciclo di affreschi di Giotto, il king affrescatore del 1300 e tra i primi a dipingere figure con volume e illusione della tridimensionalità. Peraltro dopo la prima distruzione alcuni affreschi furono risparmiati, ma poiché venne distrutta giusto altre 4 volte, ciaone alla nostra Cappella degli Scrovegni bulgnais.
2-1506, Bologna è da 40 anni sotto Giovanni II Bentivoglio che ha appena finito il suo palazzo nobiliare: chiamato Domus Aurea per quanto era piena d'oro, 30 metri di fronte per 140 di profondità (un campo da calcio è 110!), 244 stanze che manco uno studentato di lusso e 5-sale-da-ricevimento-5 che metti che di una dopo un po' t'annoi. Il più bello di Bologna, in Piazza Verdi dove oggi c'è il Teatro Comunale (e se oggi c'è lui, avete già capito che...), dove sì anche ai tempi c'era tanta canapa pur facendone usi meno divertenti (c'era sede del Monte della Canapa, vedi 7 Segreti blabla).
Ma i Bentivoglio facevan troppo i fenomeni (farò una puntata su di loro) e i cittadini gli dissero “Brisa, bona lè”, li cacciarono ma mal gliene incolse: Papa Giulio II prese la città e ne fece distruggere il magnifico palazzo, le cui tante macerie rimasero così a lungo da formare l'odierno Giardino del, appunto, Guasto e via del Guasto. Ne rimasero intatte solo le scuderie (oggi l'omonimo locale). E ciaone anche al nostro Palazzo Ducale bulgnais, immagine revival qui.
Ricostruzione di Palazzo Bentivoglio
3-Papa Giulio II volle allora celebrare il suo trionfo e.. un attimo, due parole di lui, merita. Soprannome “Il Papa guerriero” tanto che si scelse il nome non per un santo ma per Giulio.. Cesare, eletto corrompendo mezzo conclave, frequente bestemmiatore, gran bevitore, almeno una figlia illegittima, persino acclarato “sodomita” (oh yes, aveva una relazione con un suo cardinale), ma come Papa aveva anche dei difetti. Non mancandogli nemmeno la modestia e avendo due spicci da parte, chiese a un certo Michelangelo di fargli una sua statua da mettere davanti San Petronio per far capire a 'sti local ribelli che la chiesa simbolo di libertà e loro autonomia vedi puntata 1 ora era sua (tiè!). E la volle in bronzo, la sola di Michelangelo così, per la quale fece fondere la campana dell'ex-Palazzo Bentivoglio (ri-tiè!), perché sì, il vez Bentivoglio voleva così competere col Papa che in un palazzo laico c'aveva un campanile con immensa campana funzionante! Scritti dell'epoca riportano che Michelangelo domandò se come posa volesse una bibbia in mano, ma Giulio II rispose (cito) “Che libro! Una spada. Minaccia, Padre Santo, questo popolo se non è savio”. Pure simpatico. Alla fine, maledetto politically correct, niente spada, ma le cronache ci dicono che la statua aveva (verbo al passato, ahia..) uno sguardo gentile quanto un puma incazzato. Peraltro Giulio II è proprio quello della famosa gag con Michelangelo dei Monthy Python (link).
Beh, 2 annetti di lavoro del Buonarroti (proprio a metà tra David e Cappella Sistina, periodo di discreta forma) et voilà, 1508, statua di Michelangelo in piena Piazza Maggiore a Bologna, capolavoro. Ma dopo soli 3 anni, 1511, un altro Bentivoglio (Annibale, nomen omen, figlio di Giovanni II quindi pure un attimo rancoroso) riconquistò Bologna e, contrappasso dantesco, fece distruggere la statua capolavoro di Giulio II (tiè). E ciaone anche al nostro David bulgnais.
Non solo, vendetta-tremenda-vendetta per la sua povera campana, Annibale diede il bronzo ex-Michelangelo ai suoi alleati Este in guerra col Papa per farne.. una colubrina (ri-tiè!). E proprio a sfregio del Giulio II rinomato “sodomita” (regaz tutto vero, dissing cinquecenteschi, alta scuola mica Fedez) le diede pure un nome: la nuova colubrina venne chiamata.. “La Giulia”. Sipario.