Bolo-story #10 - Un Papa?! In che senso il massimo esempio storico di bolognesità è un... PAPA?
from Bolo Story
Alaura, siam giunti ben alla puntata 10 della serie (tag verde), che manco ricordo perché è iniziata. Però ricordo perché esiste: condividere fun fact storici (veri eh) per appagare il proprio ego di bulgnais e/o per far gli splendidi coi turistelli che chiedono info e/o per far colpo sui propri crush in giro per Bolo sperando in un limone serale in Santo Stefano di ricompensa (sorry no, non ci sarà..). Stavamo parlando bene (wow) di Papi bolognesi, questo è il secondo. IL nostro Papa per eccellenza, quello simpatico a tutti, il bulgnais docg famoso e rappresentato in città quanto il Dottor Balanzone.
Grand Hotel Baglioni, oggi Majestic, Pixelfed
Benedetto XIV, nato Prospero Lambertini (1675 – Papa dal 1740 – 1758)
Nato e cresciuto nella Piazza Rossini in zona uni (nel palazzo all'angolo con la via oggi a lui dedicata, c'è pure l'insegna) quindi sicuro gran fan delle birre scure e delle studentesse erasmus, la sua prima parte di vita fu simile a quella di Papa Greg della puntata #9. Pure lui di buona famiglia senatoria (Torre Lambertini esiste tutt'oggi inglobata da Palazzo Re Enzo, è quella che dà sul Modernissimo) e con tanto di un conte Bentivoglio come patrigno. Pure lui fece carriera come giurista canonico. E pure lui, all'alba dei 50 anni, diventò sacerdote con vocazione evidentemente così forte che fu fatto direttamente vescovo, eh sì, essere amico personale del Papa di allora deve aver aiutato un pochino. Da quì carriera lampo: in breve diventò cardinale della sua Bologna, poi CEO.. ehm Papa.
La sua elezione è famosa per esser stata una delle meno concordi di sempre: ci misero 6 mesi, 255 scrutinii e 4 cardinali morti nel durante (meno concorrenza..). Provarono ad eleggere quasi chiunque tranne lui, ma senza mai il quorum. Poi si ricordarono che c'era, provarono e il Nostro diventò Papa con la stessa tattica forse usata con successo con le studentesse all'Irish: per sfinimento. Lui stesso, inizialmente restio, dichiarò (davvero) di aver accettato solo perché era il 17 agosto, a Roma faceva un caldo boia e s'era rotto di 'sto conclave.
E fu un'ottima scelta: la storia ricorda Papa Lambertini come il miglior Papa di tutto il 1700. Ebbe un grande impatto sulla sua epoca e qualche ombra (gli ebrei non gli stavano simpaticissimi, diciamo..), ma a noi qua interessano i fun fact facili bolognesi (c'è un/una crush da limonarsi in Santo Stefano, ricordate?) quindi bòna, taglio. Corpulento, viso bonario, grande mangiatore (morirà di gotta, dubito fosse vegano..), colto, schietto, mattacchione, burbero, anticonformista, praticone, famoso per la parlata bolognese e per dir spesso parolacce (e altro che il “frociaggine” di Papa Francesco..), amante del popolo tanto da andar spesso a far due chacchiere nei quartieri popolari.. Papa Lambertini fu il massimo prototipo storico del bolognese doc, più simile a un bravo oste che ad un Papa.
Benedetto XIV, Pierre Subleyras, Public domain, via Wikimedia Commons
E pure mecenate: dopo miriadi di Papi restii a finanziare l'odiata Bologna, lui (che amava talmente Bologna da rimanerne Cardinale anche da Papa) stanziò il cash sia per farci un nuovo sontuoso Seminario che tutti conosciamo nell'odierna Via Indipendenza (in foto, poi Grand Hotel Baglioni, oggi Majestic), sia per terminare Cattedrale di San Pietro e Santuario di San Luca. Deo gratias. Ma non il completamento della Chiesa di San Petronio, ovviamente, quella era laica e verboten (vedi Bolo-story 1). Inoltre, tolse dai libri proibiti numerosi testi di fisica e filosofia moderna (Galileo, Cartesio, Locke, Voltaire con cui peraltro si scrissero a lungo), finanziò all'Unibo la prima cattedra di ostetricia in Italia e una delle prime di anatomia (al neonato Teatro Anatomico of course), sostenne personalmente la bolognese Laura Bassi nel diventare una delle prime donne laureate in Italia e poi la prima donna prof di fisica al mondo, un Papa Illuminista insomma!
Mai dimenticato dalla sua Bologna, nel 1905 l'ottimo Alfredo Testoni (vedi teatro e via del centro omonime) scrisse la più famosa e tuttora rappresentata (al Dehon) commedia bolognese di sempre proprio su di lui: “Il Cardinale Lambertini” che racconta dei suoi anni da cardinale a Bologna. Chi volesse farsi una serata retrò, c'è qua su Youtube in versione film, divertentissima, con un Gino Cervi (l'attore altrettanto bolognese doc che fa Peppone nei film di Don Camillo) in stato di grazia e un bell'affresco della litigiosa e libertina Bologna del '700.
Su Papa Lambertini ci sono libri interi di aneddoti (alcuni si vedono nella commedia), chissà quanti veri. I due più famosi e riportati sono: – Appena eletto, Papa Lambertini si affacciò alla finestrella vaticana e vide la piazza piena di gente che lo osannava. Stupito, chiese al Cardinale romano vicino: “Quanta gente! Scusi ma questi normalmente che fanno?”. “Niente di speciale, santità. L'uno gabba l'altro” rispose il Cardinale. “Ah beh e allora noi gabberemo tutti quanti” disse il neo-Papa benedicendoli. – Il Lambertini diceva così spesso “cazzo” (peraltro alla bulgnais quindi “caSSo”) come intercalare che, diventato Papa, chiese al suo assistente monsignor Boccapaduli di tirargli la tonaca ogni volta che gli fosse scappato. Durante una giornata concitata, però, all'ennesimo strattone, il Papa sbottò: 'Hai rotto i maroni, Boccapaduli! CaSSo! Ora come Papa santifico questa parola e do l’indulgenza plenaria a chi la pronuncia almeno dieci volte al giorno!”. Da allora Boccapaduli non lo strattonò più. EchheccaSSo.